SURF: Morocco



Più il tempo passa più il Marocco diventa simile ad un paese europeo. Però se ci si allontana anche di poco dagli itinerari classici si scopre che l'incantesimo non è ancora spezzato. Le città imperiali con le sue incredibili medine dai mille odori e sapori, le campegne con le sue pecore e pastori, le coste avvolte nella fitta bruma mattutina dalla quale ogni tanto compaiono figure ricurve di vecchi pescatori seduti vicino alle proprie barche intenti a districare reti colorate, e poi i deserti, i cammelli, le oasi, gli antichi percorsi nascosti dalla sabbia, e il lento procedere del tempo scandito dal canto dei mujaidin, e dal susseguirsi del ritmo naturale delle giornate, tutto questo rende il marocco ancora affascinante...

i surfisti spesso vanno a taghazout, e fanno bene perchè la varietà di spot, la qualità delle onde, nonchè il clima rilassato del posto rendono questo tratto di costa molto interessante.

mio fratello ed io atterriamo a Marrakesh, non abbiamo una carta di credito, ma riusciamo in qualche modo ad affittare una macchina, 20 minuti dopo siamo nella piazza principale della città, parcheggio tra l'incantatore di serpenti e il dentista. una cosa veloce, qualche foto, e mentre con un occhio guardo nell'obbiettivo della camera con l'altro mi accorgo che la nostra macchina appena affittata si muove senza di noi. Mio fratello è alle prese con una scimmietta che gli si è attaccata ai capelli, io non perdo tempo e parto all'inseguimento. I polizziotti che mi stanno portando via la macchina, mi vedono, rallentano, ma non si fermano, anzi ridono sotto i baffi e prima di sparire del tutto dietro un edificio mi urlano il nome del garage dove andare a recuperare la macchina.

3 ore dopo abbiamo ripreso la macchina, pagato la multa e siamo inj viaggio verso l'oceano.